martedì 1 marzo 2011

SENZA TITOLO

Probabilmente non avremmo nemmeno il diritto di commentare una notizia come quella appresa la sera di sabato. Non avremmo il diritto in uno spazio come questo, legato al mondo dello sport e del tempo libero di ognuno di noi, ma non si può tacere di fronte a qualcosa di così mostruoso. Ho visto che anche gli amici di altri blog del settore hanno fatto altrettanto, significa che, anche in un mondo apparentemente "vano" come quello del ciclismo amatoriale, c'è un sentire comune. Forse è un buon segno.

 Dopo tre mesi, è stato ritrovato il corpo straziato della piccola Yara Gambirasio. Era in un campo e ci è venuto da pensare a quante volte con le nostre bici attraversiamo spensierati dei campi, felici di stare in mezzo alla natura, lontano dall’ansia del traffico. Come stride l’immagine di quel campo, che dovrebbe essere, col naturale alternarsi delle stagioni, il simbolo della vita stessa; come stride l’immagine di quel campo dove la vita di una ragazzina per qualcuno non ha avuto nessun valore.

Nessun commento:

Posta un commento